venerdì 29 agosto 2008

Dì qualcosa di sinistra: commons e scuola

Forse sarà per via degli ultimi raggi di sole agostano, che scaldano meno e preannunciano le gelate autunnali. O forse per via della crisi economica in corso, che sta portando liberisti vecchi e nuovi a scoprire le virtù dell'economia sociale di mercato (ed a chiedere robusti interventi pubblici per salvare banche ed aziende). Fatto sta che nel silenzio della presunta "sinistra" istituzionale, ad offrire voci (sussurri) di sinistra ci pensano due delle principali templi del mercatismo italiano ed europeo: "The Economist" e "Il Sole24Ore".

In un editoriale del 28 Agosto a firma di Carlo Bastasin, il Sole tesse le lodi dello "Stato sociale" tedesco, capace di spingere la crescita e la buona convivenza sociale grazie a robusti investimenti pubblici. In particolare nella scuola. Dice Bastasin:
I poveri [in Germania] sono per quasi tre quarti immigrati, spesso disoccupati, e per un`altra fetta sono genitori soli. I figli di questi cittadini sono svantaggiati dall`inizio alla fine della loro vita.
Il modo per aiutarli è l`intervento pubblico nelle scuole, dall`infanzia all`università. In tal modo si sviluppa non solo l`integrazione sociale, ma la capacità di crescita del Paese e una generale tensione alla conoscenza, alla competizione dei talenti e all`apertura delle idee. Ciò che cambia radicalmente è che se nel passato l`obiettivo dello Stato sociale era l`elettore medio, fulcro dell`interesse politico, ora è invece quello aì margini: spesso non è nato in Germania, parla male la lingua, spesso nemmeno vota perché è troppo giovane o troppo sradicato. Il contrario dell`elettore mediano. È sufficiente questo a capire quanto anticonformismo politico sia necessario oggi per fare il bene del proprio Paese.

Anticonformismo. Protagonismo del pubblico. Inclusione degli "altri". Insomma più o meno quello che accade anche nella scuola berlusco- gelminiana, cui Bastasin dedica subito dopo un confronto, e che risparmio per una punta di vergogna fuori tempo.

L'Economist, invece, ha scoperto che i commons possono essere una bella cosa. Nell'articolo, comparso, lo scorso 31 Luglio 008, il settimanale britannico delinea i caratteri di fondo dell'economia incentrata sui beni collettivi pubblici, e poi concede che una gestione commons- centred "potrebbe rusultare utile" per gestire grandi problemi contemporanei come la preservazione di ambienti e risorse naturali, la proprietà intellettuale, la convivenza in rete.

Una bella intuizione. Forse un pò tardiva, per chi fino a stamattina ha propugnato l'esigenza di privatizzare tutto, ma tant'è meglio tardi che mai. Ben detto vecchio chicago boy!

giovedì 28 agosto 2008

E anche queste ferie son volate maremma bagascia!

Il rientro dalle ferie quest'anno è stato tragico. Forse perchè il vostro Gorgo ha passato due bellissime settimane in quel di Maremma, fra mare e montagna. Io e la mia dolce metà e mezzo non ci siam fatti mancare nulla, una settimana di boschi e slasicce, l'altra di solo sole e mare.
Vi posto qualche foto...




E voi brutte merde? Che avete combinato?

Un abbraccio.

Fondamenti di giornalismo interattivo

Qui sotto le slide della prima lezione di Jarvis al suo corso di "Interactive Jurnalism" (City Univ. NY).
Di cosa parlano? Della situazione delle imprese editoriali negli USA, di alcune delle cause dei cambiamenti in atto, delle possibilità emergenti per chi vi lavora.

A cosa servono? Hic et nunc, forse, a poco- nella nostra lontana periferia imperiale il cambiamento arriva rallentato e annacquato. Ma domani mattina, o dopo, comunquen, ci troveremo lì anche noi. E allora è meglio essere preparati!

una mappa per le idee in rete


La rete è uno spazio grande, quasi sconfinato, e le idee fiorite su di essa sono diverse e disseminate. Per qualcuno- per esempio il sottoscritto- perdersi dentro tutta questa differenza è gratificante. Per altri, invece, il senso di disorientamento che viene dall'interpretazione della vita digitale è fonte di disagio e fastidio. A loro, ma in generale a tutti quelli che vogliono orientarsi meglio online, è dedicata questa bella mappa ragionata realizzata dai ragazzi di Visionpost.

mercoledì 27 agosto 2008

questa è troppo facile

Alitalia: sarà Fantozzi il commissario (via corriere.it)

Manifestow


(via canemucca)

RAI: in arrivo il nuovo palinsesto

Adesso è ufficiale. Le offerte pervenute alla Lega Calcio per la trasmissione radio- video in chiaro delle partite di Serie A sono troppo basse. Niente calcio in tv, né alla radio, quindi.
Una buona notizia, dite voi? Mica tanto: al posto di "Tutto il Calcio minuto per minuto", stando ad alcune indiscrezioni, andrà in onda il nuovo lp di Silvio Berlusconi.
Buon ascolto.

lunedì 25 agosto 2008

Bentornati a casa

Sopravvissuti alle olimpiadi di pechino, alla guerra in ossezia e a mariastella gelmini.
Alle tette di repubblica.it e alla diplomazia telefonica di frattini.
Sopravvissuti ai bollini rossi sulla firenzemare e ai bombardamenti NATO sull'afghanistan.
Insomma, anche stavolta ce la siamo cavata.
E adesso, speriamo solo di riuscire a reggere anche alla Festa Nazionale del PD...

giovedì 7 agosto 2008

verso il federalismo panificatorio

I prezzi di pane e pasta continuano ad aumentare, con ricadute pesanti per le tasche dei cittadini.
Immediata la risposta del governo, che con Berlusconi ha dichiarato: "abbiamo già in calendario un piano straordinario per il social breading e il federalismo panificatorio, da discutere al ritorno da porto rotondo.
e comunque sticazzi: a me piacciono le brioche"

mercoledì 6 agosto 2008

prossima volta faremo meglio

Secondo il sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi, la norma sui precari appena inserita all'interno della manovra economica "non costituisce un vulnus così grave".
"Per evitare problemi", ha aggiunto l'esponente di FI, " la prossima volta procederemo direttamente con asce bipenne e obici da 15".

lunedì 4 agosto 2008

Dove va l'8xmille?

Dove va a finire il nostro 8xmille?
La Stampa di oggi fornisce qualche spunto sul tema.
L'articolo è bello. E il giornale, probabilmente, sarà chiuso molto presto.

venerdì 1 agosto 2008

Attenti all'olio o siamo fritti

Approfitto di una mail della sensuale Robi per dare un'informazione di pubblica utilità. Sul blog avrà più visibilità che con la catena di Sant'Antonio. L'argomento è scottante (in senso letterale): dove smaltire l'olio della padella dopo una frittura fatta in casa.













Innanzitutto evitiamo assolutamente di gettarlo nel lavandino o nel water. Un solo litro d'olio rende non potabile circa 1 milione di litri d'acqua (litro più, litro meno), quantità sufficiente per il consumo di una persona per 14 anni. Lo stesso litro d'olio usato può ricoprire una superficie d'acqua di ben 1000 metri quadrati, impedendo l’ossigenazione di flora e fauna sottostanti.
Che fare allora?
Il meglio che possiamo fare è aspettare che si raffreddi e travasarlo in bottiglie di plastica o barattoli di vetro, da mettere chiusi nella spazzatura.
Se poi siete davvero sensibili al tema, potete conferirlo in un'isola ecologica: un domani diventerà biodiesel. Qui trovate una mappa delle isole romane.
Adesso potete darci sotto con calamari e frittura di paranza.