mercoledì 2 luglio 2008

frammenti laici

Domenica scorsa, in una erudita lettera a La Stampa, il segretario del principale partito di opposizione (?) ha spiegato che la ragion d'essere del piddì è la costruzione di un concetto rinnovato e alto di laicità, in grado di farsi collante per la "cultura condivisa" del nuovo partito. Veltroni ha poi sintetizzato il tutto sotto l'affascinante etichetta di "laicità del futuro".

ora, lasciamo stare il fatto che un partito si fa se esiste già al suo interno una
base culturale più o meno condivisa. lasciamo stare il fatto che i ragionamenti per etichette e parole chiave sarebbe bene farli fare ai pubblicitari o a Forza Italia (scusate la tautologia). e facciamo pure finta di non notare che la politica si fa oggi, per cui non abbiamo bisogno di una laicità "del futuro" ma di qualcosa di agibile qui e ora.

lascio stare tutto questo e mi domando. di cosa è fatta la *mia* laicità oggi?
seguono ingredienti sparsi di laicità nostrana. per me essere laico significa:
- verificare criticamente le cose, anche quelle che mi vengono da fonti "amiche". che tradotto significa sottoporre a esame critico qualsiasi informazione o fatto mi si pari davanti al naso, evitando di assumere come un dato quello che mi viene suggerito
- rispettare le persone diverse da me. che tradotto significa vedere un pezzo di umano in un carabiniere, un rom o, perché no, addirittura un deputato di Forza Italia
- non solo "io". che tradotto significa individuare le condizioni materiali che condivido con le persone vicine a me, per capirmi ed agire come un "noi" anziché come un semplice "io" (diversamente quegli altri hanno già vinto...)
-ognuno fa il suo lavoro, e ruoli ben distinti. che tradotto significa tenere salde la separazione, ed il rispetto reciproco, dei ruoli e delle funzioni. separazione e rispetto tra le singole persone (non voglio un lavoro da te perché siamo amici); tra le organizzazioni (ex: un ospedale pubblico non è un ospedale privato); tra i poteri (al governo quel che è del governo, al giudiziario quel che è del giudiziario, etc); tra gli stati (ex: se il Vaticano è oltretevere, vuol dire che negli affari di Montecitorio non dovrebbe stracciare i maroni)
- attenermi alle regole. che tradotto significa che la Costituzione, e le leggi che ci stanno sotto, mi piacciono e non ho nessuna intenzione di buttarle al cesso nella mia vita quotidiana.
- [....]

[segue]

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