martedì 21 ottobre 2008

astroturfing in salsa cinese

Ci sono degli studenti con tempo a disposizione.
C’è una serie di ambienti internet in cui andare a parlare.
C’è un prodotto da promuovere, sostenere, pubblicizzare.
Gli studenti vanno, parlano e creano un’eco positiva per il prodotto.

Si chiama astroturfing, ed è una delle attività più popolari e in voga in rete. Il concetto è semplice: si tratta di usare cittadini della strada per fare pubblicità al proprio prodotto sul web, facendo passare per genuino entusiasmo “dal basso” una campagna di marketing orchestrata ai piani alti dell’azienda.

La cosa incredibile, però, è che l’astroturfing non lo fanno più solo le aziende e i singoli candidati (Wal- Mart e McCain sono stati beccati in passato) ma anche i governi.
Essì, perché mentre in Italia siamo abituati che a fare la grancassa del Governo ci pensa emilio fede e i suoi mille giornali, in Cina ci pensano studenti pagati. Stando a quanto riferisce il Guardian, il governo cinese ha infatti pagato migliaia di studenti per sostenere iniziative dell’esecutivo e “difendere l’onore nazionale” sui blog ed i social network stranieri.
Funziona così. All’armata- formata per lo più di studenti- viene proposto un messaggio da rilanciare (sulla bontà di una misura governativa o sull’orgoglio cinese etc). I “soldati” vanno in giro per blog, forum, bullettin boards di tutto il mondo e diffondono il messaggio, firmandosi con il proprio nome. Per ogni post beccano 50 cent. di dollaro cinese. I lettori pensano che le prese di posizione siano genuine, e dettate dalle convinzioni degli autori. Invece si tratta di astroturfing pagato dall’alto.

Insomma, il marketing di stato ha raggiunto un nuovo livello. Cosa ci sarà dopo?

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