mercoledì 8 ottobre 2008

Miracolo a Torino

Dice che la crisi mondiale è partita da 30- 40 nordamericani che non riuscivano a pagare la rata del mutuo. Ed è un vero peccato. Perché se, come suggerivano Cirri e Solibello nella puntata di ieri, quei 30- 40 sfigati avessero preso casa a Torino Lehman Brothers non sarebbe fallita, e forse ci saremmo risparmiati persino le lacrime di Profumo e Tremonti.

Essì perché Roberto Tricarico, assessore alle Politiche per la Casa e al verde pubblico del Comune di Torino, stavolta se l'è pensata bella. Dopo aver convocato le banche, aperto un bando pubblico per il finanziamento di uno stock di mutui- prima- casa, ed aver scelto l'istituto che offriva le migliori condizioni, ha deciso di usare lo stock per creare un sistema di mutui agevolati rivolti a soggetti under35 "precari".

Il gioco funziona così. Mantenendo le condizioni di favore stipulate con il Comune, le banche erogano i mutui ai 100 assegnatari del progetto. Il Comune, per sua parte, si fa garante dei mutuatari nei confronti degli istituti di credito. A questo punto, se i giovani lavoratori riescono a pagare il rateo mensile in modo lineare, il mutuo progressivamente si estingue e i giovani diventano padroni di casa loro. Se, per converso, non riescono a pagare per un periodo protratto (oltre i 6 mesi) il Comune di Torino prende su di sé il mutuo e lo estingue in prima persona, diventando proprietario della casa. Ma lasciando, al contempo, che i ragazzi continuino a vivere nella casa come affittuari.
Semplice, lineare, geniale. Lo facciamo anche altrove?

PS: bando ed info qui

2 commenti:

Nico ha detto...

Santo Comune di Torino e San San Paolo. Lo spread dello 0,60% è pochissimo, ergo mi sorge un solo dubbio: se i giovani precari non riescono a pagare il mutuo a quel tasso, come potranno pagare l'affitto? Nel malefico mercato immobiliare di Firenze le due cifre andrebbero più o meno a corrispondere... più o meno. A prescindere, comunque, ottima ed encomiabile iniziativa.

giovanni arata ha detto...

Santi sì. Anche se, a guardarli da un'altra prospettiva, il Comune di Torino e San Paolo hanno solo fatto il loro dovere. Provando a dare risposte ad esigenze concrete di chi vive a torino.
la domanda ver è quella solita: che ci sta a fare il Comune? A che serve? Che deve (può) fare per me e gli altri cittadini?
Io per me ho scritto una mail all'assessore alla casa del comune di bologna. vi invito a fare lo stesso- anche se magari non saranno lette mai!