
Non solo per il pensiero delle migliaia di persone che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.
Non solo perché i debiti creati da questa situazione li pagheremo noi contribuenti.
Ma soprattutto perché dentro di me sono diviso a metà. Il cittadino che c'è in me spera ardentemente che la storia del fallimento non sia vera. Il partigiano che c'è in me pensa alla faccia di Berlusconi in questo momento.
E gode come un riccio.
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