
Incredibile ma vero, in tutto il film non c'è alcuna caduta di tono, doppio senso o ammiccamento sulla bambola del piacere. Il film punta a smontare l'idea della provincia come sede di tutti i mali del mondo e di pregiudizi insormontabili. Tutta la comunità (prete incluso) si fa carico del problema di Lars e delle sue schizofreniche proiezioni sentimentali: molto basaglianamente la bambola dai labbroni diventa amica di tutti. Delicato, mai banale. Andate a vederlo. E provate a immaginare a come lo avrebbe girato Vanzina.
1 commento:
...azz.... e pensare che lo passavano in un cinemino d'essai proprio qualche sera fa....
pensa che noi non siamo andati a vederlo solo perché nella recensione si parlava di "bambola gonfiabile": e noi militanti del piddì, soprattutto dopo che siamo diventati i barboncini di compagnia del pastore tedesco, certe cose non le facciamo!
=*(
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