venerdì 25 gennaio 2008

Lezioni di politica

Il senatore dell'Udeur Tommaso Barbato illustra agli altri senatori la sua visione della crisi di governo, per mezzo della lingua dei segni: in particolare si riferisce all'attività svolta dalla moglie del collega di partito Nuccio Cusumano nel tessere relazioni politiche al di fuori di quelle decise dalla segreteria dell'Udeur.

Con toni pacati Barbato cerca di far capire a Cusumano che si è chiusa una fase politica ed è il momento di restituire la parola agli elettori. Purtroppo Cusumano si rende partecipe di una tragicomica pantomima, simulando un malore tra i banchi di Palazzo Madama. "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" sembra di intuire nel labiale di Barbato. Che aggiunge: "Non mi chiedere più le chiavi della casa al mare per portarci quella tua nipote diciottenne che ha tanto bisogno di respirare aria buona"

Alcuni senatori (probabilmente comunisti) nemici della libertà di espressione gli impediscono di concludere il suo intervento squisitamente politico. In Italia, si sa, vige un insopportabile clima di censura, come si è visto in occasione della mancata visita del Santo Padre alla Sapienza: l'Udeur lo aveva detto e non mancherà di ripeterlo. Ma sempre senza rinunciare allo stile moderato che ha sempre caratterizzato questo partito fondamentale nella vita politica italiana.

2 commenti:

gio' ha detto...

...credo che tu, da buon giornalista comunista quale sei, abbia volontariamente omesso di dire che- per non essere da meno del suo segretario poeta- barbato ha chiuso il suo intervento con una citazione da bombolo ed una scoreggia.
benvenuti in italia

Nico ha detto...

Che dire, ragazzi... Che belle persone. Che bei momenti.