martedì 9 ottobre 2007

votare cosa, rappresentare chi?

ieri mattina eloisa ed i suoi colleghi di Unioncamere E-R sono stati chiamati dai delegati sindacali a votare il referendum sul welfare. quando me lo ha raccontato, la mia prima, irriflessa domanda è stata: "hai votato a favore o contro?"

dopodiché, a rapido giro di posta, me ne sono sopravvenute di altre, più inquietanti. di seguito un breve estratto:
1. perché unioncamere si e io- precario, sfigato, in via di uscita dal mio lavoro- no?
2. quale rappresentatività se tutti (tutti?) quelli come me no?
3. ma sono proprio sicuro che la domanda importante sia "hai votato a favore o contro?". o invece la domanda vera è: "hai voglia di legittimare, attraverso l'atto di votare", l'attuale leadership sindacale?"
4. [conseguenza della domanda precedente] il referendum serve ai lavoratori per esprimere il proprio potere decisionale, od ai sindacalisti per vedere confermata la loro (traballante) legittimità rappresentativa?

la terza e la quarta domanda sono, per me, quelle dirimenti. so che rischio di passare per grilliano/ sfascista, ma mi sembra che il mio eventuale voto serva solo a legittimare (e confermare nel suo potere) una leadership che non mi vede, non mi rappresenta, se ne fotte di me...con buona pace di rizzo e delle sue denunce di brogli...
gio'

PS: dimenticavo....domenica si "vota" per il PD...

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