venerdì 30 maggio 2008

arte italiana contemporanea #1


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nome opera: "benvenuti in italia"
caratteristiche: olio su tela e saracinesca
autore: sconosciuto
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l'opera, esempio mirabile di "street art" all'italiana, rielabora in chiave originale i temi dell'identità e del disagio giovanili, offrendo anche spunti nuovi alla riflessione sulla globalizzazione e l'integrazione multi-etnica.
Dal punto di vista dei materiali, intrigante l'impiego della vernice nera sul bugnato, che riprende moduli stilistici cari all'arte degli anni trenta- quaranta dello scorso secolo.
Ancora ignoto, per converso, il nome dell'autore dell'opera. Secondo gli esperti, comunque, è molto probabile che si tratti di un allievo della "Scuola der Pecora", molto attiva a Roma negli ultimi anni con installazioni multimediali e performance live.
Articolato ma comunque positivo il giudizio dell'Assessore alla Cultura di Milano, Vittorio Sgarbi: "brutte teste di cazzo, non l'avete capito che qui siamo di fronte ad un genio, porca puttana...!". E valutazioni molto favorevoli esprime anche il sindaco Letizia Moratti: "mi piace notare come, una volta tanto, i graffiti servano ad abbellire la città e veicolare un messaggio positivo. e comunque, detto come va detto, sono contenta che non li abbiano fatti sul mio portone".
Fortemente critici, invece, i giudizi dei critici d'arte più vicini al piddì: "inaccettabile: non ci hanno neanche invitati al vernissage".

3 commenti:

cristina duranti ha detto...

giò, mi dispiace ma di questo post e di quello sull'articolo della dominjanni, non condivido proprio lo spirito. se posso essere sincera, credo in questi giorni stiamo assistendo sui media italiani alla montatura di casi di "allarme democratico" che servono semplicemente a distrarre dalle vere emergenze che ci sono da affrontare in questo paese, di cui discutiamo spesso sul blog, ad esempio con i sacrosanti interventi sul sindacato, rispetto alle quali in pochissimi hanno davvero qualcosa da dire, perchè quello che ci sarebbe da dire, di destra o di sinistra scontenterebbe molti, prima di tutto dalla propria parte. in questo vacuuum è più facile riempire pagine rimettendosi ad agitare le bandiere dell'emergenza democratica, dei rigurgiti fascisti, usando parole incendiarie tipo progrom e così via. vorrei ricordare che per molto meno in questo paese sono partire pallottole vere e che fa comodo a moltissimi che la pubblica attenzione sia concentrata su questo invece che su vere questioni di sostanza. se vuoi sulla questione pogrom/rom ci facciamo un post ad hoc, perchè mi infastidisce da morire la generalizzazione su questi fatti tragici che vengono buttati tutti in un unico calderone, come se nascessero dalla stessa matrice. attacchi ai gay, morte in un cpt, devastazioni di negozi cingalesi, incendio del campo rom. attaccargli etichette storicahe ben precise non aiuta nessuno a capirci qualcosa del perchè avvengono questi fatti e del cosa è stato fatto e non fatto per evitarli. mi attirerò molte critiche, ma ho la sensazione che mentre governa la sinistra i media agitino lo spauracchio criminalità per alimentare insicurezza e evidenziare la debolezza del governo su questi temi; mentre governa la destra si infiammano i cuori sull'emergenza democratica rispetto alla quale a destra in tanti hanno la coscienza sporca. io dico, sinceramente, basta con questo giochino che fin qui non è servito nenche a far mettere in agenda provvedimenti seri, ma solo ad alimentare iniziative sporadiche e ad effetto, senza effetti profondi sui problemi.
ma tornando al post di oggi giò, i cretini che imbrattano i muri appena imbiancati almeno 5 volte in un anno ai giardinetti dietro casa mia disegnano falce e martello, insultano gli americani e gli israeliani, ma per me il problema non è tanto quello che scrivono, ma il fatto che continuino a farlo sostanzialmente impuniti, che il municipio continui a spendere migliaia di euro per rimbiancare e che la il bianco duri neanche 24 ore. credo davvero che la pulizia di una città e il rispetto delle cose pubbliche non sia un'aspirazione di destra o di sinistra. ma tu me lo avresti fatto un post indignato sui graffiti se i contenuti fossero stati politically correct,magari colorati e multietnicio, solo per dire, siete dei deficenti?

giovanni arata ha detto...

*premessa: la divergenza di vedute è generativa, per cui evviva la divergenza
*punto #1: qualcuno diceva "una risata li seppellirà". io ci credo, e per questo credo che provare a fare una risata su accadimenti *reali* del nostro paese possa fare solo che bene. e se non sono "i temi veri", pazienza: figurati che alle volte ho persino l'impressione che ai temi "veri"(e ponderosi) qui dentro dedichiamo fin troppi post...
*punto #2: una rosa è una rosa è una rosa. gli assalti con spranghe sono assalti con spranghe sono assalti con spranghe. dispiace usare parole "incendiarie", ma fatico a trovare vocaboli più soft per "omicidi- causa- sigaretta" o "pestaggi a sangue" ot similia.
*punto #3: quando cammino per la strada, oltre ai graffiti, trovo anche espressioni sempre più patenti ed esibite di razzismo nei confronti dell'altro (qualsiasi altro). per questo, mentre sono d'accordo con te sui rischi di"calderonizzazione" mediatica dei temi in oggetto, non sono per nulla d'accordo con la tesi per cui "le emergenze sarebbero altre". per la semplice ragione che le emergenze sono *anche* altre, ma anche queste. e proprio per questo è necessario discutere sia dei privilegi del sindacato che dei pestaggi ai danni dei "froci". a meno di pensare che il modificarsi del "senso comune" nelle nostre strade, e l'imbarbarirsi delle relazioni con gli "altri" di tutti i tipi, siano problemi minori...
*punto #4: sarei (sarò) più che felice se qualcuno farà dei post indignati (o semplicemente ironici, come quello di oggi) sui graffiti arcobaleno. io, per rispondere alla tua domanda, non li farei. ma non vedo molto di male in questo, anzi....
*punto #5: il decoro delle strade non è né di destra né di sinistra, sono ben d'accordo con te. e, per vero, non so neanche più che voglia dire, "di sinistra" (mentre ho qualche idea di più sulla destra....)

Nico ha detto...

Mi sento di concordare sia con Gio che con Cristina. Credo, con Gio, che il razzismo sia questione sostanziale, eccome. Non perché due cretini fanno le svastiche sui muri, ma perché, di fatto, proprio sulle difficoltà di integrazione, sulla diffidenza (eufemismo) verso l’”altro”, sulla paura più o meno strisciante degli immigrati, sul luogo comune che “senza si starebbe sarebbe meglio” e, sì, sull’incapacità o non volontà della sinistra di recepire queste istanze si è basata parte del successo della destra. Mezza campagna elettorale a Roma si è giocata sui braccialetti anti-stupro di Rutelli, ci rendiamo conto? Ma questo ci dice una cosa importante, ci dice che parlare di sicurezza vuole dire parlare di una delle priorità (effettive o presunte che siano) di gran parte degli italiani. E constatare tristemente che a pochi interessa davvero capire cosa c’è dietro. Non serve molta fantasia per ricordare che la politica fomenta l’atteggiamento xenofobo nei momenti di regressione, di fragilità, di crisi, per rinsaldare l’identità di un popolo o semplicemente per distrarre l’opinione pubblica da problemi più gravi. Sono quindi con Cristina nell’indignazione verso ogni forma di strumentalizzazione di questi fatti, specie da parte dei media. Affare che non riguarda solo la destra tra l’altro (quando tutti i tg ci dissero che la strage di Erba l’aveva fatta Marzouk, reo solo dell’essere tunisino (e oggi di essere amico di Corona), al governo c’era la sinistra, la quale non si indignò poi tanto per una diffamazione così grave…), ma è innegabile che la destra ci si senta perfettamente a proprio agio. E che strumentalizzi il problema, talvolta lo ingigantisca, se lo giochi come meglio crede per dare l’idea dello Stato forte in un momento in cui i cittadini smarriti incerti e pieni di difficoltà economiche non aspettano che segnali di forza. Il messaggio è: “Noi abbiamo paura e lo stato ci protegge perché ci libera dal pericolo”. Invece lo stato dovrebbe liberarci dalla paura, credo. Al contrario la paura la incoraggia, ogni giorno.