martedì 4 settembre 2007

Ciao Franco

Giovedì scorso se n’è andato un signore chiamato Franco Carlini.

Franco Carlini faceva il giornalista, occupandosi tra le altre cose di progresso scientifico e nuove tecnologie. Franco Carlini era acuto, curioso e semplice nell’espressione come solo le persone intelligenti sanno essere. E, dato non insignificante, diversamente dai tanti cervelloni capaci solo di pensare per sé e per il proprio ego, Carlini era (è) anche riuscito a costruire intorno a sé una "bottega" di giovani giornalisti ricca e vivace. Perdipiù in una realtà depressa come quella genovese.

Per me, che pure non l’ho mai conosciuto de visu, Carlini è stato un punto di riferimento e di stimolo: molti dei miei interessi di oggi, e delle cose che sento, le devo anche a lui. Univa acume e visione progressiva come nessun altro, e il suo taglio sul cambiamento socio- tecnico aveva insieme dell’umanista e del politico al livello più alto. I suoi pezzi mi erano così rilevanti che- a dispetto della mia proverbiale disorganizzazione e trascuratezza- avevo appositamente costruito un archivio cartaceo di tutti i suoi articoli del giovedì sul Mani. E mi preparavo a perfezionarlo proprio quando ho appreso della sua scomparsa, assurda e inaspettata come tutte le scomparse.

Cose altre da dire non ne ho. Se volete trovare un archivio di articoli e riflessioni di Carlini lo potete trovare qui.

A me mancherà tanto. Ciao franco.

Nessun commento: