domenica 9 settembre 2007

ruggero mi manda un sms e.....


L’altroieri Ruggero mi manda un sms e mi dice: “domani grillo alle 5…ovviamente gratis…venite?”io gli rispondo tutto contento e gli dico: “ci vediamo alle 5 in piazza”.
Solo che poi in piazza non sono neanche riuscito ad entrarci: grillo e la sua manifestazione “v-day” hanno fatto il pieno. Era zeppa la piazza. Erano stipate le vie di accesso. E c’era uno sciamare continuo (e non indistinto) di persone a piedi fin sotto le due torri: erano così tante le persone che intorno alle diciassette e trenta i vigili hanno dovuto allestire al volo un’isola pedonale. quelli come me, che non sono riusciti ad entrare in piazza, hanno potuto seguire l’evento su grandi monitor.
Intorno alle diciassette grillo ha cominciato a parlare. Se l’è presa con i politici, di destra e di sinistra, chiedendo/ proponendo molte cose- dalla ineleggibilità in parlamento dei condannati alla consultazione della popolazione in occasione delle scelte strategiche. Ha fatto ridere/ piangere all sua maniera, come quando ha raccontato del ministro damiano che, ricevendo da grillo un libro sui lavoratori precari avrebbe detto “mi piacerebbe essere utile alla sua causa, ma io sono qui per caso”. E ha dato la parola a molte e diverse persone, tra cui studiosi, cantanti, ragazzi.

È stata una bella esperienza, con tante persone anche giovani e molta spontaneità.
Solo che io ancora non sono riuscito a capire fino in fondo cosa ne penso, e allora ne parlo con voi.

Prima di tutto: qual’è la notizia?
Che oltre cinquantamila persone si sono ritrovate in piazza a bologna (e moltissime altre in altre città) per un happening politico convocato da un comico?
Che c’erano tra gli astanti tantissimi ragazzini molto giovani?
O forse il fatto che i media mainstream hanno per il possibile silenziato/ ignorato l’evento?
Od ancora il fatto che tutte queste persone (e, ora che ci penso, pure io e ruggero) si sono coordinate attraverso la rete e gli sms?
Già su questo non so. Sono tornato a casa e, mentre riuscivo a capire che mi ero trovato a partecipare ad un evento notevole, facevo fatica a spiegarmi perché.

E poi ci sono le domande sul valore dell’evento. Esperienza costruttiva di politica costruita dal basso? Valvola di sfogo per sinistrorsi delusi (tipo me)? o detonatore per le pulsioni fascistoidi ed antipolitiche che nel nostro paese siamo venuti costruendo? E ancora: evento utile per rigenerare la partecipazione dei cittadini o Evento fine a se stesso?
Io risposte vere non ne ho. So solo che è stata un’esperienza potente ma di più non so. E allora rimbalzo la domanda a voi. Cosa è stato il v- day?

3 commenti:

Dave ha detto...

Solo un commento rapido per segnalarvi questo link-video: Grillo a San Rossore l'anno scorso. Posto diverso, ma stessi temi...
Ecco l'indirizzo su intoscana.it:
http://www.intoscana.it/intoscana/mediaviewer.jsp?tipologia=2&idmedia=9200&id_categoria=713&id_sottocategoria=&id=&tipologia1=Tutti&language=it

Ciao, ciao

Nico ha detto...

Credo che il V Day sia stato un po' tutto quello che tu dici, Gio. Quanto ai media, il sempre encomiabile Tg2 ne ha parlato dopo la sigla, in quel codino finale che tratta roba tipo costume società e folklore vario, proponendo un parallelismo con i Girotondi e il movimento dell'Uomo Qualunque degli anni Cinquanta. Hanno intervistato autorevoli ideologi quali Magalli, Boncompagni e Costanzo che si sono spolmonati a dire un gran bene di Grillo. Se uno come Costanzo (che dell'establishment bersagliato da Grillo è l’icona vivente) lo appoggia c'è qualcosa che non torna. E’ evidente che ora è impopolare criticare Grillo: Grillo va di moda e creare una moda è un buon sistema per fare credere che le cose stiano cambiando. Ma naturalmente nel momento in cui qualcosa di provocatore diventa una moda cessa immediatamente di essere provocatore e inizia a essere qualcosa di omologato e metabolizzato dal sistema, dunque innocuo. In Italia questo avviene con grande facilità. Abbiamo avuto il boom di Travaglio, di Luttazzi, della Guzzanti. Nessuno dotato di un cervello pensante può sostenere che dicessero cose sbagliate. E quindi applausi, ma poi si passa oltre. Diversamente dagli Stati Uniti, da noi i vari cani da guardia della democrazia diventano velocemente parte del giardino zoologico nazionale. Abbaiano, ma chi deve mordere (chiamiamolo “il popolo”) non lo fa. Il pubblico paga il biglietto per sentirsi dire che tutto va da schifo e il parlamento è fatto da criminali, e questo basta a mettergli la coscienza in pace. Questa è la mia sensazione. Ascoltiamo Grillo per poterci lamentare con cognizione di causa. Grillo è un grande, dice cose nobili e giuste, è convinto e concreto e trova largo seguito. Ho adorato i modi e i mezzi che ha scelto per il proselitismo. Ma detto questo, non saprei dire quali saranno gli esiti effettivi, cioè l’unica cosa davvero importante. Avete presente il film l'Odio? quando dice "Un uomo cade da un palazzo di cinquanta piani e a ogni piano continua dirsi: Fin qui tutto bene, fin qui tutto bene... Il problema non è la caduta, è l'atterraggio”. Qui non ho idea di come e dove si potrà atterrare. Per rispondere alla tua domanda, Gio: del V day penso tutto il bene possibile. Il pensiero si fa incerto nel ragionare su ciò che diventerà, su cosa può nascere da queste basi, su quale sia l’effettivo coinvolgimento delle persone, dal basso, al di là dei “Mio dio come stiamo cadendo in basso”. Sul fatto che stiamo cadendo in basso ok, ma appunto, il problema è l’atterraggio...

gio' ha detto...

due parole veloci a qualche giorno dal v-day.
1. il bailamme che continua intorno all'evento mi fa temere che abbia ragione nico quando parla di "ciclo di metabolizzazione" (e poi ri- cagata) delle proteste.
2. il mio sentimento rispetto all'evento in sè resta ambivalente. ma sicuramente mi ritrovo bene nel pensiero del buon bersani: "se il termometro segnala la febbre, inutile prendersela con il termometro".
3. alla luce di 1. e 2. la domanda che resta pertinente è: "come posso partecipare per fare abbassare la febbre?"