In un editoriale del 28 Agosto a firma di Carlo Bastasin, il Sole tesse le lodi dello "Stato sociale" tedesco, capace di spingere la crescita e la buona convivenza sociale grazie a robusti investimenti pubblici. In particolare nella scuola. Dice Bastasin:
I poveri [in Germania] sono per quasi tre quarti immigrati, spesso disoccupati, e per un`altra fetta sono genitori soli. I figli di questi cittadini sono svantaggiati dall`inizio alla fine della loro vita.Anticonformismo. Protagonismo del pubblico. Inclusione degli "altri". Insomma più o meno quello che accade anche nella scuola berlusco- gelminiana, cui Bastasin dedica subito dopo un confronto, e che risparmio per una punta di vergogna fuori tempo.
Il modo per aiutarli è l`intervento pubblico nelle scuole, dall`infanzia all`università. In tal modo si sviluppa non solo l`integrazione sociale, ma la capacità di crescita del Paese e una generale tensione alla conoscenza, alla competizione dei talenti e all`apertura delle idee. Ciò che cambia radicalmente è che se nel passato l`obiettivo dello Stato sociale era l`elettore medio, fulcro dell`interesse politico, ora è invece quello aì margini: spesso non è nato in Germania, parla male la lingua, spesso nemmeno vota perché è troppo giovane o troppo sradicato. Il contrario dell`elettore mediano. È sufficiente questo a capire quanto anticonformismo politico sia necessario oggi per fare il bene del proprio Paese.
L'Economist, invece, ha scoperto che i commons possono essere una bella cosa. Nell'articolo, comparso, lo scorso 31 Luglio 008, il settimanale britannico delinea i caratteri di fondo dell'economia incentrata sui beni collettivi pubblici, e poi concede che una gestione commons- centred "potrebbe rusultare utile" per gestire grandi problemi contemporanei come la preservazione di ambienti e risorse naturali, la proprietà intellettuale, la convivenza in rete.
Una bella intuizione. Forse un pò tardiva, per chi fino a stamattina ha propugnato l'esigenza di privatizzare tutto, ma tant'è meglio tardi che mai. Ben detto vecchio chicago boy!
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