stamattina al mio risveglio la wireless di casa non funzionava.sono rimasto calmo, ho preparato il caffè e ho fatto finta di non sentire la sottile scarica di inquietudine tra stomaco e torace.
dopo un'ora la wireless ancora non funzionava. e helpdesk tiscali non rispondeva e anche il cavo non faceva. ho cercato di restare calmo ma in testa mi correvano già impegni, mail e imperdibili linee di twitter.
l'inquietudine stava diventando ansia.
dopo due ore ho buttato tutto nello zainetto, sono uscito e ho pedalato per la città smoccolando, alla ricerca di una connessione valida per lavorare la mattinata.
l'ansia permaneva, anche se un pò inzuppata di sudore.
adesso sono passate tre ore, da stamattina. sono seduto ad un bancone dell'URP del Comune di Bologna. sono tranquillo, rasserenato e connesso. E, figuratevi un pò, ho persino scoperto di cosa sono ammalato.
2 commenti:
Interessantissimo e vero articolo (detto da una innegabilmente affetta dalla sindrome). Omette però un dato fondamentale: la sindrome non è incurabile né tantomeno permanente (a differenza della religione). Bastano tre giorni di vacanza per alleviare i sintomi di astinenza. Dopo una settimana le crisi di panico si fanno sporadiche, dopo un mese non ti ricordi nemmeno più la url di linkedin. Quando dopo le vacanze riaccendi il computer di dà fastidio il caldo che manda la ventola, non sai bene cosa chiedere a google e ti sembra persino un po' scemo farlo. In vacanza d'altronde ti riaffezioni in fretta alle Pagine Gialle, alle informazioni chieste per strada e persino, all'occorrenza, alle cabine telefoniche. Tutto questo, naturalmente, prima dell'avvento dell'I Phone... (segue dibattito).
Tardivissimo buon rientro a tutti (ma è la mia sensazione o le vacanze sembrano già la cosa più vaga e lontana del mondo? A proposito ma ci sono stata in vacanza? Che anno era?!). Baci dolci amici.
no, non ci sei stata in vacanza. non era il portogallo e daniel non ci stava provando con te.
bentornata! =)
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