
ora, lasciamo stare il fatto che un partito si fa se esiste già al suo interno una base culturale più o meno condivisa. lasciamo stare il fatto che i ragionamenti per etichette e parole chiave sarebbe bene farli fare ai pubblicitari o a Forza Italia (scusate la tautologia). e facciamo pure finta di non notare che la politica si fa oggi, per cui non abbiamo bisogno di una laicità "del futuro" ma di qualcosa di agibile qui e ora.
lascio stare tutto questo e mi domando. di cosa è fatta la *mia* laicità oggi?
seguono ingredienti sparsi di laicità nostrana. per me essere laico significa:
- verificare criticamente le cose, anche quelle che mi vengono da fonti "amiche". che tradotto significa sottoporre a esame critico qualsiasi informazione o fatto mi si pari davanti al naso, evitando di assumere come un dato quello che mi viene suggerito
- rispettare le persone diverse da me. che tradotto significa vedere un pezzo di umano in un carabiniere, un rom o, perché no, addirittura un deputato di Forza Italia
- non solo "io". che tradotto significa individuare le condizioni materiali che condivido con le persone vicine a me, per capirmi ed agire come un "noi" anziché come un semplice "io" (diversamente quegli altri hanno già vinto...)
-ognuno fa il suo lavoro, e ruoli ben distinti. che tradotto significa tenere salde la separazione, ed il rispetto reciproco, dei ruoli e delle funzioni. separazione e rispetto tra le singole persone (non voglio un lavoro da te perché siamo amici); tra le organizzazioni (ex: un ospedale pubblico non è un ospedale privato); tra i poteri (al governo quel che è del governo, al giudiziario quel che è del giudiziario, etc); tra gli stati (ex: se il Vaticano è oltretevere, vuol dire che negli affari di Montecitorio non dovrebbe stracciare i maroni)
- attenermi alle regole. che tradotto significa che la Costituzione, e le leggi che ci stanno sotto, mi piacciono e non ho nessuna intenzione di buttarle al cesso nella mia vita quotidiana.
- [....]
[segue]
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